Due modi diversi di intendere la letteratura (e l'Arte)

Gustave Flaubert:
“Per me il vertice dell'Arte, e la cosa più difficile, è agire come la natura, cioè far sognare. Le opere molto belle sono serene nell'aspetto e incomprensibili, immobili come scogliere, burrascose come l'oceano, tristi come il deserto, azzurre come il cielo... Attraverso piccole aperture si scorgono abissi; c'è del nero laggiù, dà la vertigine. E tuttavia qualcosa di singolarmente dolce plana sull'insieme! È il bagliore della luce, il sorriso del sole....” lettera a Louise Colet nel 1853 su Salammbô.

Gurdjieff padre:
La civiltà moderna, come quelle antiche, dispone della letteratura come strumento di perfezionamento dell'umanità, ma oggi, in questo campo come in tutti gli altri, non c'è nulla che si possa utilizzare per questo scopo essenziale. Tutto è soltanto esteriore”.

Questi due punti di vista sono quanto mai lontani. Personalmente amo molto entrambi. Voglio dire, talvolta nutro il desiderio di osservare un quadro esteticamente bello (o decorativo) senza 'complicarmi troppo la vita', solo per il gusto di 'goderne'. Altre volte, invece, ricerco dipinti e sculture simboliche, per andare a scovare i significati occulti di un'opera. E così è per la letteratura.

Potrei considerarlo una sorta di equilibrio tra le due parti, anche se Gurdjieff padre scuoterebbe la testa...

Voi cosa ne pensate?

Commenti

  1. Arte e tutto.
    Prova a cercarla anche in un semplice albero;stà lì , bisogna solo saperla tirare fuori e mi pare che tu lo sappia fare bene.

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