Presentazione del libro: “La mia lotta per la libertà. Un uomo solo contro il regime di Putin. Articoli, dialoghi, interviste”, di Mikhail Khodorkovskij, Marsilio


Una delle cose che maggiormente mi intristisce è prendere parte a presentazioni di libri che si occupano di ingiustizia e trovare poche persone interessate all'argomento. Ma so bene che in questi anni c'è un appiattimento culturale e umano dilagante.
Mi auguro solo che non sia irreversibile.
A me, invece, interessa molto la geo-politica balcanica e russa, poiché fanno parte del mio dna, ma anche perché ho visto negli anni come alcuni avvenimenti accorsi in quelle terre, così lontane per il comune sentire di molti italiani, si sono poi dimostrate essere contagiose anche per il resto d'Europa.
Non tutti i giornalisti sono validi. Né lo è tutta la controinformazione. Tuttavia io mantengo le orecchie e gli occhi bene aperti per comprendere meglio possibile lo svolgersi degli eventi intorno a me.
La presentazione in questione riguarda la vita di Mikhail Borisovic' Khodorkovskij, un'oligarca russo che nella sua Patria si è arricchito nel giro di un decennio, creando una compagnia di risparmio energetico chiamata Yurkon. Classe '63, laureato in ingegneria, si ritrova giovane e abbiente nel periodo di passaggio tra vecchia e nuova Russia. Si arricchisce molto grazie alla creazione di banche private, perché è il primo a dare interessi ai risparmiatori, cosa che le banche statali non facevano. Dopo questo progetto creerà la Yurkon, un colosso che richiamerà l'attenzione delle grandi potenze occidentali.
Khodorkovskij ci conduce a un argomento molto difficile, perché ci rimanda alla libertà di espressione della Russia pre e post-Sovietica e alla corruzione propria della magistratura, dei funzionari, ma anche di tutto l'apparato burocratico, politico, economico e sociale. La corruzione, infatti, dalla Russia ai Balcani, è un male che si è insinuato in ogni realtà. Statale e privata.
Mi ricordo quando lo scorso anno assistetti alla conferenza del giornalista Babcenko e dello scrittore Lilin. Quest'ultimo si stupiva della celerità con cui ottenne, anni addietro, la carta d'identità. In Russia, una simile richiesta, necessita di molto tempo. A meno che non si paghino i dipendenti dell'ufficio anagrafe per 'accelerare i tempi'.
Io stessa, quando anni fa andai in un ospedale della Republika Srpska di Bosnia perché una mia prozia stava morendo, vidi con i miei occhi le richieste di bustarelle degli infermieri, affinché la mia parente venisse trattata con riguardo.
Provate a immaginare di vivere in una realtà del genere, dove ogni comune, ufficio amministrativo, ospedale, banca (ecc...), per funzionare a dovere richieda una mazzetta.
Khodorkovskij era dunque un uomo di grande potere e ricchissimo. Quando cambia la sua vita? Quando si azzarda a criticare Putin.
Il primo ministro, all'epoca, inizia immediatamente una battaglia contro lui. Lo priva dapprima dei suoi collaboratori, poi socio. Vengono accusati e poi imprigionati. A Khodorkovskij, a quel punto, parenti e amici consigliano di scappare all'estero. Ma lui ritiene di essere intoccabile e, in quale modo, un esempio della lotta politica.
La scure di Putin si avvicinerà infine anche alla sua testa. Verrà accusato di evasione fiscale e condannato a 8 anni di carcere duro, ai lavori forzati. Quando sembra che possa tornare libero, piovono su di lui nuove accuse e, sempre grazie all'influenza di Putin (che dice ai magistrati di accusarlo pesantemente e non dargli pace), gli vengono comminati altri 14 anni di carcere.


In tutti questi anni, l'unica nota positiva è che gli viene lasciata la libertà di scrivere su un sito internet, partecipare ad altri, scrivere libri e corrispondere con autori contemporanei, famigliari e amici.
Qual'è il maggior pregio di Khodorkovskij? Ha lottato contro la corruzione e le tirannie subendo una condanna. Avrebbe potuto andarsene prima, salvarsi. Ma non l'ha fatto. E' anche vero che ha una moglie e dei figli che soggiornano per la maggior parte del tempo negli Stati Uniti, per cui è anche ricattabile attraverso la possibile uccisione dei suoi cari. In parte, si è assunto questo fardello anche per questa ragione.
Un'oligarca, per essere tale, non favorisce di certo la concorrenza. E non stiamo qui affermando che Khodorkovskij sia un santo e un martire. Tuttavia lui aveva introdotto delle realtà carenti in Russia: ospedali, orfanotrofi, ecc. quindi la sua attività filantropica gli aveva creato un consenso piuttosto estero.
Putin ha completamente smantellato la Yurkon, perciò una volta uscito Khodorkovskij, si vedrà calare il potere e il denaro. Paradossalmente, egli ha più potere e capacità di comunicare ora che si trova in galera, rispetto a quando uscirà.
Nel libro di Khodorkovskij c'è una raccolta di suoi articoli usciti sul suo sito internet e sui giornali, conversazioni con giornalisti e scrittori contemporanei. Ma egli ci tiene anche ad affermare di essere preoccupato per i giovani, che per progredire e trovare lavoro più facilmente, si piegano alle volontà di chi sta sopra di loro. In silenzio.
Al momento delle domande ai conferenzieri, che erano un professore di Trieste e la traduttrice del libro, ho chiesto esplicitamente due cose. Seguono le risposte:
  1. Chiunque, in questi anni, in televisione o internet può vedere dei video-dossier in cui vengono mostrate le condizioni delle carceri russe. Poveri diavoli vivono in condizioni davvero estreme. Maltrattati, sfruttati, umiliati, violentati. Certamente Khodorkovskij possiede le risorse economiche per corrompere i suoi carcerieri e vivere in condizioni migliori. Per questa ragione riesce a scrivere e a parlare di sé. Come potrebbe farlo se si trovasse nelle condizioni dei poveri prigionieri russi condannati come lui ai lavori forzati?!
    Risposta: effettivamente le cose devono stare così. Inoltre, prima di essere imprigionato Khodorkovskij deve aver occultato documentazioni e informazioni che il Cremlino teme possano venire allo scoperto. Insomma, si è procurato il materiale necessario per 'difendersi in prigione' e per tenere al sicuro la sua famiglia;
  2. Come si può credere nella purezza di quello che scrive Khodorkovskij? Si trova comunque in galera. Dovrà pur stare attengo a quello che esce dalla sua penna.
    Risposta: si e no. Sì, perché naturalmente se dovesse 'esagerare' potrebbe mettere a repentaglio la sua vita. No, nel momento in cui ragioniamo sulla strategia politica di Putin e dei suoi collaboratori negli ultimi anni. Uccidere la Politkovskaja e altri giornalisti, prima di lei, ha alimentato un forte odio da parte della popolazione russa nei riguardi dei politici. Perciò hanno ideato un nuovo modo per combattere i giornalisti e gli oppositori: far loro scrivere tutto quello che vogliono. E non controbattere mai. Così le loro parole cadono, per così dire, nel vuoto.
In conclusione, la Russia è popolata da 141 milioni di persone. Ovunque dilaga la corruzione, ma se nei paesi più arretrati e rurali il problema è l'assenza di istruzione e l'interesse per la politica (Lilin l'ha chiamato 'feudalesimo tecnologico'), nelle città, invece, è subentrato il consumismo tipicamente occidentale, che ha avuto come effetto il crollo dei valori umani, quindi un disinteresse concreto a cambiare le cose, perché ritengono che sia sufficiente avere un minimo di cui vivere e acquistare ciò che interessa e pazienza se al potere continua a salire un uomo che non ha nessun interesse per la giustizia e lo sviluppo concreto di un Paese tanto grande.

Personalmente ritengo che il crollo dei valori che si riscontra nelle città russe sia spaventoso. Assieme alla corruzione dell'intero sistema. Russia e Balcani non sono lontani dall'Italia e dagli altri Paesi europei occidentali. Né lo sono gli effetti del consumismo, che anche noi conosciamo molto bene.

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