Pensare “fuori dalla scatola”
Omologarmi non è il mio
forte.
Preferisco uscire da sola
(beh, ora con mio figlio!) piuttosto che accompagnata, perché amo
osservare, meditare, riflettere in solitudine su tutto ciò che mi
circonda e prediligo il silenzio al chiacchiericcio (soprattutto
quello finalizzato a riempire il silenzio stesso).
Amo scrivere a mano,
anziché sulla tastiera e infatti festeggio questa giornata:
E non si può dire che la
mia casa non mi rispecchi.
Il colore del mio studio?
Nero. Lo stile? Essenziale, Zen, perché induce alla riflessione, a
calarsi dentro di sé.
Svolti l'angolo e in
bagno, sul fasciatoio chi trovi?
La mia gatta, Upupa...
niente niente vuoi un cambio pannolino anche tu?!
Dalle piccole alle grandi
cose, amo seguire ciò che sono. E mi sono resa conto da un lustro
che sono diversa rispetto alla maggior parte delle persone. Ma questo
non mi fa paura. Non mi fa sentire sola. Un tempo sì, in passato era
proprio così che mi sentivo. Invece lo scorrere degli anni ci aiuta
a comprendere molte cose -se decidiamo di seguire un percorso di
consapevolezza e conoscenza di sè, beninteso-.
Perciò continuo a
pensare “fuori dalla scatola”, come dicono gli americani. E
questo mi porta tante cose buone: la mia Musa continua a cantare per
me, mi ispira quotidianamente. Mio figlio cresce seguendo regole
adatte alla sua età, ma libero di essere creativo tra l'orario della
pappa e quello del sonnellino! E io seguo lo scorrere degli anni
senza paure, senza rimpianti, senza addolorarmi per quello che è
stato, per la “giovinezza che fu”.
C'è così tanta bellezza
in ogni istante delle nostre vite, che trovo sia un peccato sprecare
tempo ed energie guardando malinconicamente al passato, o ringhiando
per ottenere risultati dal futuro.
Hic et nunc. Semper.
Il personaggio Damon Salvatore con il tatuaggio che mi interessa... non che lui non mi interessi, è ovvio :-D
Bel post Nataša!Buon pomeriggio da Olgica...
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