Recensione: “Le lettere segrete di Jo” di Gabrielle Donnelly
Giunti Editore
Sono una grande ammiratrice della scrittrice Louise May Alcott e una delle opere che preferisco è certamente “Piccole donne”. Lessi la storia, riassunta, da bambina, e da allora questo è uno di quei libri che rileggo volentieri, senza contare le diverse trasposizioni cinematografiche che ne hanno fatto e che ho letteralmente divorato. Mi piace riguardare queste pellicole soprattutto a Natale, o comunque in inverno. Sono matta, lo so!
La vicenda narra la vita di tre sorelle, Emma la promessa sposa, Lulu la stramba e Sophie l'attrice, discendenti delle leggendarie sorelle March. I loro genitori si conobbero in America, dove viveva mamma Fee, allora una femminista residente in una Comune. Dopo aver incontrato il marito decise di seguirlo a Londra, dove in principio si sentì come un pesce fuor d'acqua, ma dove poco dopo diede alla luce le sue tre perle e riprese a studiare, diventando una psicoterapeuta. E' Fee la vera discendente di Jo nella storia, ma cede il scettro alla figlia mediana Lulu, che scopre le carte della sua antenata in soffitta e inizia a leggere voracemente le sue missive, dirette alle sorelle, e da esse trae grande forza, coraggio e sostentamento per andare avanti in un periodo poco felice della sua esistenza. Infatti Emma sta per sposarsi. Emma è la Meg di casa, posata, affettata, grande organizzatrice di qualunque evento. Sophie è un'attrice che riesce in poco tempo ad avere delle parti interessanti, lei è la bella della casa, un vulcano di idee e chiacchiere, insomma, un'Amy reincarnata. E così Lulu si ritrova tra due sorelle ben consapevoli di ciò che desiderano e che non fanno che sollecitarla a decidere quale strada intraprendere nella vita.
Lulu si è laureata in
scienze, è una bravissima cuoca, ma lavora part-time presso un
antiquario che poco dopo chiude. Accetterà qualunque impiego pur di
mantenersi, ma l'inadeguatezza la perseguiterà ovunque finché,
grazie alle lettere di Jo, riuscirà a capire quello che vuole dalla
vita, ad amare con totale purezza le sue sorelle e a trovare un uomo.
Una lettura piacevole
consigliata a chi ama Londra e ovviamente la prosa della Alcott.
Brava Donnelly. Sei
riuscita nell'impresa di entrare nella mia biblioteca accanto alla
nostra cara Louise May!
Anch'io sono una grande ammiratrice di Louise May Alcott e amo rileggere e anche rivedere "Piccole Donne", quindi non mancherò di leggere il libro che tu indichi e ti ringrazio.
RispondiEliminaE queste sono le cose che mi fa davvero piacere sentire, dopo una mia recensione :-)
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