Giornate di ordinario stupore
Come cantava Caparezza:
“Sono uscita dal tunnel... (ehm, non del divertimento di certo,
purtroppo)”. Anche se fatico ancora a far comprendere a certe
persone vicine che non ho turbe di sorta, né complicazioni a livello
inconscio e li rassicuro sul fatto che non mi vedranno crollare di
qui a poco, perché ho superato anche l'ennesima botta che la Vita mi
ha donato, diciamo che nonostante tutto questo caos che mi causano
gli altri sono riuscita a riprendere le mie innumerevoli attività e
accadono certe stranezze a dir poco meravigliose. Non le passerò a
enumerae in rassegna, come una lista della spesa, ne citerò
solamente due.
Questa mattina stavo
prendendo il caffè con la mia cara amica cantastorie Sibilla. E in
mezzo al nostro fittissimo dialogo mi chiedevo tra me e me: Glielo
dico, o non glielo dico? Va bene, glielo dico, non resisto. E
così ho sputato il rospo:
“Tesoro, tu quando
compi gli anni?”
“Il 25 settembre”.
“Bene, perché sappi
che che riceverai un regalo in anticipo. Non ce la faccio, appena
arriva devo dartelo: è il Gioco delle Agane”.
“Cooooosa?! Sei
riuscita a trovarlo?!”
Per inciso, mi riferisco
a un gioco da tavola per persone da 6 a 99 anni, creato da una
bravissima illustratrice, nonché direttrice dell'Associazione la
Dalbide di Cercivento, un gioco che all'interno riporta sia le
descrizioni dei luoghi storici della cittadina carnica, sia (e questo
è il particolare che interessa a noi due pazzerelle) le leggende
delle Agane, le fate acquatiche friulane. Ora, Sibilla lo cercava da
anni e anni, invano. Io, con la mia proverbiale testardaggine non ho
mollato l'osso fino a quando sono riuscita a scovarlo, e ovviamente
ne ho ordinate due copie!
“Ehm, sì, io l'ho
trovato. Il punto è che spero mi arrivi entro il mese, almeno,
perché l'ultima volta che ho ccontattato l'associazione mi hanno
fatto capire che sono oberati di impegni e faranno la spedizione
quando potranno”.
Dlin Dlon! Può
scendere per favore, signora, ho una consegna.
Momento di incredulità
totale.
Scendo le scale per
andare incontro a una 'corriera' che mi consegna un pacco... da dove?
Ma da Cercivento!!!
Ritorno a casa urlando
come una pazza:
“Noi due, che streghe
siamo!”
“Lo sapevo, lo sapevo!”
“Io sono raggianteeee!
Ma ti rendi conto?! Credevo me lo avrebbero spedito in autunno,
guarda, e invece me lo fanno arrivare esattamente il giorno in cui ti
ho chiamata per un caffè”.
E poi...
Silenzio...
Abbiamo aperto il
pacchetto.
Un sacchetto a te e uno a
me:
“Pronta?” chiedo a
Sibilla.
“Dai, tre, due, uno”.
Il gioco ha superato le
nostre più alte aspettative!!! Non è semplicemente un gioco, è uno
spettacolo! I suoi creatori hanno intagliato con il legno delle
sagome di streghe per creare le pedine, le hanno colorate nelle tinte
dell'arcobaleno e ogni sacchetto contiene un libretto (scritto in
friulano e in italiano) con le storie e le leggende delle Agane e la
descrizione dei punti centrali di Cercivento.
Un lavoro fatto davvero
benissimo e contenuto in sacchi di juta così genuinamente friulani!
Bravi, bravissimi
associati de la Dalbide!!
Ed è il periodo dei
libri... va bene, in casa mia lo è sempre, ma guardate un po' con
cosa sono tornata a casa dopo l'incontro con la grandissima
scrittrice e ricercatrice Enza Chiara Lai:
Ora che sto completando
anche l'ultima revisione del mio secondo romanzo, grazie al lavoro di
correzione che sta facendo la mia grandissima amica Tania, mi rendo
conto per quale ragione certi romanzi debbano restare 'in attesa'.
Parlo di quando uno scrittore si trova a tirare le testate sul muro
perché, per una ragione o per un'altra, non riesce a terminare il
proprio scritto. Il terrore della pagina bianca, malattie, crisi
esistenziali e, come nel mio caso, l'attesa della correzione
protratta per troppo tempo (non a causa di Tania!). Bisogna mantenere
la calma, preservare la capoccia e guardarsi intorno, ascoltare.
Perché se un romanzo non riesce ad essere portato a termine o c'è
qualcosa nella storia che non va, oppure le mancano pezzi. E infatti,
mentre mi logoravo per mesi nell'attesa della correzione, ecco che
scopro che la professoressa Lai stava coordinando il progetto di
ricerca con una scuola media cormonese proprio sulle streghe
condannate a Cormons nel XVII secolo. Materiale puro e fondamentale
per il primo dei miei quattro romanzi legati proprio a quelle
vicende. E molti altri sassolini si sono aggiunti in questi mesi, per
rendere questa mia nuova storia ancora più ricca e unica.
Come se non bastasse,
Enza era già la mia rifornitrice ufficiale di eccellenti fonti sulla
storia antropologica pre-cristiana friulana, ma durante il nostro
meeting mi ha dato nuove succosissime notizie e mi ha mostrato la sua
nuova creatura:
Sono saltata sulla sedia.
Si tratta della vicenda di una donna di Joannis vissuta nel XI
secolo, i cui antenati erano di origini slave. I contenuti sono
quanto mai perfetti per le ricerche che sto conducendo per i miei
saggi.
Insomma, questo è un
periodo elettrizzante. La scrittura mi riempie già la vita, è la
mia passione primaria, ma tutto quello che mi circonda mi arricchisce
ogni giorno di più. Ho in ballo dei progetti così emozionanti da
farmi mancare il fato e, passo dopo passo, sto portando a termine
tutto quello che mi ero prefissata.
Già lo sapevo che a
tutto c'è una ragione, ma mai come in questo periodo vivo immersa
nello stupore quotidiano.
Sono contenta per le tue piccole grandi gioie... la fenice rinasce... ;)
RispondiEliminaio amo tantissimo le scene di vita medievale, accompagnate da dettagliate - per quanto possibile - descrizioni storiografiche...
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