La corrispondenza cartacea nel XXI secolo
Le mie amiche sanno che
mi lamento poco. Durante le nostre conversazioni dal vivo, al
telefono, via sms, What's app e e-mail, mi occupo principalmente di
raccontare come coccolo e gioco con mio figlio, quali sono le
evoluzioni letterarie che cerco di compiere, quali le mie
ispirazioni. Illustro il mondo del merletto a tombolo che tanto amo
-ormai sono arrivata alla III classe della Scuola di Merletto di
Gorizia- o, ancora, chiacchieriamo del lavoro a maglia e a uncinetto,
di cucina, ecc. Ho poco da lamentarmi perché vedo il mondo in un
modo particolare. Vivo il tempo presente, sempre. Oggi la chiamano
“Mindfulness”. Ma è una condizione perpetua e anche fisica, dal
momento che anche questa scienza, la fisica appunto, ha confermato
che “il tempo non esiste”, esiste solo un eterno presente. Perciò
rimango male per poche cose.
In questi giorni mi sono
resa conto che uno dei fattori che mi rattristano è la constatazione
di quanto l'amore per le lettere cartacee stia venendo meno.
Scrivo lettere dall'età
di otto anni, ovvero da quando la brava maestra Marinella introdusse
me e la mia classe (la III elementare di Terzo di Aquileia) al
rapporto epistolare grazie a uno scambio di lettere con una classe di
Francavilla Fontana. Me lo ricordo come fosse oggi. Fu un'esperienza
entusiasmante e con gli anni è cresciuta, si è fatta più
appassionante e coinvolgente. Eppure, nonostante la mia felicità nel
scrivere e ricevere lettere, purtroppo mi rendo conto che agli altri
questa stessa passione viene sempre meno. Tolte una manciata di
corrispondenti con le quali scambio epistole piene di vitalità,
cultura, arte, ma anche racconti di vita quotidiana, la maggior parte
delle persone si accontenta dei metodi tecnologici di comunicazione.
Ben inteso: non le chiacchiere a un Caffè, che peraltro adoro io
stessa. No, oggi le persone prediligono i messaggi col cellulare
-anzi, oggi si chiama smartphone- perché ti permette di scrivere
anche con una chat istantanea, What's app, oppure via e-mail, come
scrivevo poco sopra.
A me tutto questo
dispiace moltissimo, perché io amo scrivere tout-court, quindi
lettere, diari, blog, racconti, romanzi,... liste della spesa! Sono
una grafomane, come lo erano Michaelstaedter, Nietzsche, Lovecraft.
Senza paragonarmi alla loro grandezza, sento tuttavia un forte legame
col loro modo di comunicare ed esprimersi, con il loro amore per la
carta, la penna, l'inchiostro e il tempo trascorso a scrivere al lume
di una candela.
Pochi giorni fa ho scelto
l'interruzione della corrispondenza con alcune amiche di penna,
perché non me la sento di frustrare il mio sentimento attendendo
lettere che arrivano una, due volte l'anno. Non è così che
percepisco il rapporto epistolare, anzi.
Accetto lo scorrere del
tempo e il cambio di opinioni e passioni delle persone. Pur tuttavia
non posso fare a meno di sentire molta nostalgia per le lettere di un
tempo e continuerò ad anelare alla corrispondenza per come la
intendo io.
So che al mondo ci stono
altre persone che la pensano esattamente come me. Ecco, spero, un
giorno non troppo lontano, di trovarle per poter comunicare nel modo
che preferiamo: carta e penna!
N:B Un sentito
ringraziamento a Giovanna Maria Poletti per l'immagine e la citazione
sopra riportate, che mi ha inviato su Facebook.
Che felice che mi ha reso questo tuo post!!! Ogni volta che ti leggo mi accorgo di essere molto in sintonia con il tuo modo di intendere la vita....io amo tenere dei diari e amo molto scrivere lettere che conservo in scatole e che spesso non spedisco nemmeno ai destinatari, rileggerle a distanza di anni spesso mi ha insegnato tante cose su me stessa e restituito momenti alla memoria. Non rifiuto assolutamente la tecnologia che peraltro io stessa uso ma non capisco come si possa far a meno di spedire e ricevere lettere cartacee,
RispondiEliminaCiao! Silvia
E allora, se vuoi corrispondente con me, basta che tu lo dica :-D
EliminaBel post complimenti,mi piace leggerti!Olgica
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