L'antica (e moderna) Arte del merletto

Immaginate un tipico paese montano della Slovenia.
Non ci siete mai stati? Beh, non è come un paese svizzero, con suggestive casette di legno e la sensazione che, da un momento all'altro, dall'angolo della stalla, possa sbucare fuori Heidi. Non è nemmeno come Sappada, o Tarvisio, dove si trovano sia belle villette con terrazze di legno scuro, sia condomini recenti dai colori sgargianti e decisamente poco compatibili con il panorama circostante.
La citta dina slovenia di Idrija è una figlia dell'Impero Austro-Ungarico, i cui fasti si trovano perfettamente incastonati nel castello Gewerkenegg ('della miniera'), XVI sec., che domina sulla piazza Mestni Trg, nonché sulle ville e case circostanti, molte delle quali attaccate l'una all'altra come sorelle complici.



Ho visto questa cittadina in tutte le stagioni e, nonostante si trovi in montagna, non ho mai sorpreso turisti vestiti con volgari tute da sci e scarponi da neve girare per il centro. Tutto, a Idrija, è pulito, ordinato e soprattutto molto, molto tranquillo.

Idrija era una città di minatori e merlettaie. Oggi è dominio esclusivo di queste ultime, che sono così tante e così virtuose, da aver riempito le finestre e le porte delle loro creazioni esclusive: i pizzi d'Idrija. Trovate queste creazioni ovunque, in verità, come la menta che, piantata con noncuranza davanti a casa, poi invade tutto il giardino!

I pizzi d'Idrija si trovano sulle tovaglie, i tovaglioli, gli asciugamani, le camicie. E fin qui niente di strano. Ma le merlettaie e artiste di Idrija, hanno saputo traghettare la loro passione nel XXI sec., creando collier e braccialetti, segnalibri, bluse, gonne, scialli e abiti interamente lavorati a merletto.




Parlarne è estremamente limitativo, bisognerebbe vederli, come faccio io da tre anni (e come continuerò a fare in futuro, se mi sarà concesso).

Lavorare con i fuselli e il tombolo è un'arte complessa e richiede una pazienza che, di questi tempi, dove tutto corre all'impazzata, sembra sovrumana. Parlandone con una signora di Fagagna, studentessa alla Scuola di Merletti del suo paese, siamo arrivate alla stessa conclusione. A Idrija, durante il Festival del Merletto, si vedono sfilare dozzine e dozzine di bambini (sì, anche maschi!), che portano le loro creazioni al concorso. In Italia, o quanto meno in Friuli, le sucole sono frequentate esclusivamente da donne ultratrentenni.




E come potrebbe essere altrimenti? Qui abbiamo i nativi digitali, bambini che già a tre anni interagiscono con i computer, sanno usare istintivamente i cellulari e i tablet touch-screen, che contengono giochi adatti alla loro età, cartoni animati, ecc... Crescono così con il desiderio perenne di rimanere legati e impegnati ai gingilli tecnologici. Dall'alba al tramonto.

A Idrija c'è la connessione wireless anche nelle più piccole gostilne (trattorie), tuttavia è l'atmosfera a essere diversa. I bambini trascorrono ancora molte ore con le nonne e le mamme, dalle cui mani vedono formare con i fili incantevoli margherite, intensi tulipani e colorate foglie. Deve apparire loro come un evento magico, il dono di una fata e così insistono per imparare anche loro.

Ho visto bambini di 7-8 anni avventarsi sugli stand dei filati per scegliere con piglio esperto i colori con le grossezze di filo corrette, ragionare sulle quantità necessarie e pagare con la propria paghetta settimanale!

E' facile desumere quali qualità sviluppi in un bambino un lavoro tanto complicato e impegnativo. E io trabocco di gioia al pensiero che un'arte come questa non morirà, soffocata dal peso di un certo nulla della nostra epoca moderna.



Commenti

  1. che meraviglia tutto quanto. un giorno sarebbe bello andare in questo posto tutti e 4 assieme :)

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