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Visualizzazione dei post da 2017

E' fatta! Trasloco su un altro blog!!

Sono pronta! Da oggi in poi mi troverete su: www.arteculturae.it Vi aspetto numerosi!!!

Qualcosa sta cambiando

Cari lettori, le vacanze sono vicine e io so bene che non riposerò, sia perché ho un figlio treenne sia perché le ispirazioni che mi giungono ogni singolo giorno continueranno a circolare senza sosta e vorranno essere ascoltate e realizzate. Vi scrivo per salutarvi, augurarvi buon riposo -a coloro che se lo possono permettere- e comunicarvi che impiegherò il prossimo mese per realizzare un nuovo blog. Sì, è un altro frutto della mia fervida immaginazione, e sta prendendo forma di giorno in giorno. Il nuovo blog verrà lanciato a settembre e sono eccitata e felice per i contenuti che sto sviluppando. Attendete il link e poi, se lo vorrete, continuate a seguirmi sulla nuova piattaforma, perché questo blog non verrà chiuso, ma smetterò di aggiornarlo. Buone vacanze e a settembre! Nat

Recensione: “Scandalose” di Cristina de Stefano

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Rizzoli, pp. 221 Succedono cose straordinarie, a periodi. Tipo: leggo su diverse riviste il prodigio letterario della scrittrice brasiliana Clarice Lispector e ordino il suo primo romanzo “Vicino al cuore selvaggio”, Adelphi, salvo poi rimanere perplessa dalla sua scrittura (dicono, Joyciana, Woolfiana). Richiudo il libro un po' delusa -e ammetto di non essere riuscita a finirlo tutto-. Dopodiché, su altre pagine culturali scopro l'uscita di un saggio, “Scandalose” di Cristina de Stefano, che contiene una dozzina di mini-biografie di donne accomunate da atteggiamenti anticonformisti, ribelli e, per la loro epoca, spesso deplorevoli. Tra i loro nomi, Clarice Lispector spicca come un diamante e continua a brillare... siamo sotto il mio compleanno, e ogni anno io mi faccio un autoregalo: un pacco di libri (mi voglio bene, ci mancherebbe che non mi faccio dei regali da sola), tra cui “Scandalose” e... finisce che lo leggo in due giorni, fermandomi solo per occuparmi di Damo

Il serpente cambia pelle

C'era qualcosa che si muoveva dentro di me da parecchi giorni, forse addirittura mesi. Un sentimento di intolleranza e repulsione che, nel corso dell'ultima settimana, ha definito i suoi contorni permettendomi di metterlo a fuoco. Nella manciata di poche ore sono morte due persone che conoscevo, in due modi diversi. Uno era un ragazzo di 25 anni, che ha finito i suoi giorni sull'asfalto; l'altro un uomo che ha cessato di lottare contro un coma che lo ha costretto in un letto di ospedale per quasi due anni. Erano due persone molto diverse per età, carattere e passioni, ma molte altre cose le accomunavamo. Prima di tutto: la voglia di vivere. La voglia di vivere. Suona, a molti, una frase fatta: la voglia di vivere. Qualcosa che scivola sulla lingua come altre parole: aria, terra, sole, cielo. O come altre frasi complete: era una brava persona che tutti ricorderanno, oppure: se ne vanno sempre i migliori. Quello che vorrei davvero, è che la gente si sofferma

Recensione: “Attraversare i muri – un'autobiografia” di Marina Abramovic'

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Bompiani, pp. 411 Ho corteggiato a lungo questo libro, e l'ho messo in cima all'altissima pila di tomi da leggere con la scusa che “mi serve per il romanzo che sto scrivendo”. La verità è che morivo dalla voglia di affondarci i denti, un desiderio quasi morboso. Da quando, qualche anno fa, acquistai il dvd Real Cinema di Feltrinelli “The artist is present” che presentava la performance artistica di Abramovic' più famosa -rimaneva al MOMA di New York per tre mesi seduta su una sedia durante durante le otto ore di apertura e guardava silenziosamente il viso di chi si sedeva di fronte a lei- è stato amore. Poi ho scoperto “Balkan epic” e l'ho consacrata come artista tra le più amate. È naturale che ambissi a saperne di più e cosa c'era di meglio di un'autobiografia? Qui Abramovic' seziona la sua vita fin dalla primissima infanzia, anzi, risale ancora più indietro, narrando parte della storia della Jugoslavia, perché i genitori erano entra

E quando credi di essere rimasta una delle pochissime amanti della corrispondenza cartacea...

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...ti imbatti in questo sito internet: https://letterwriters.org/ Una pagina eterea e virtuale che gronda amore per la scrittura epistolare da ogni pixel. Oh, siano benedetti i social network e i loro fratelli e sorelle, perché è proprio grazie a uno di loro (Instagram) se sono arrivata a Donovan Beeson, la co-fondatrice, assieme all'amica Kathy Zadrozny, del LETTER WRITERS ALLIACE .  Dapprima rimanevo semplicemente incantata per le foto che Donovan postava sulla sua pagina Instagram, piene di buste coloratissime contenenti lettere per i suoi corrispondenti. Credevo fosse un suo vezzo, e invece andando a leggermi la sua breve presentazione sulla pagina principale, mi sono imbattuta nel suo sito internet ed è stato un colpo al cuore: bam! Sono corsa a visionare il sito e mi sono trovata catapultata "nel mio mondo", una realtà dove scrivere lettere è parte della tua giornata, dove ci sono altre donne e uomini, ragazze e ragazzi, bambine e bambini che scelgo

Recensione: "La voce nascosta delle pietre" di Chiara Parenti

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Garzanti, 383 pp, Dopo 14 saggi letti da inizio anno (tra cui la Bibbia), prendere in mano un romanzo era qualcosa che anelavo con tutta me stessa, quindi mi sono messa di impegno per trovarne uno che non fosse troppo pesante e lungo, e che mi coinvolgesse davvero. E ho scelto bene. In questa storia c'è una famiglia molto bella, rappresentata da un "Super-Nonno" Pietro, la figlia Ambra, la nipote Luna e un extra: Leonardo, coetaneo di Luna, la protagonista, che conosce quando sono appena due bambini. Da allora i piccoli diventano inseparabili e, sotto la guida di Pietro, che per loro è tutto -nonno, padre, amico, grande avventuriero e mito- imparano ad amare le pietre, quelle gemme che Pietro vende nel suo negozio dopo averle cercate in tutto il mondo. Luna sente le pietre, ha lo stesso dono del nonno, e questo piccolo grande potere l'accompagna magicamente fino alla soglia dell'età adulta, dove arriva mano nella mano con il suo Leo, che nel fratt

La gioia del creare e custodire un piccolo angolo di paradiso

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Questa è una domenica memorabile: dopo tanti anni di progetti, tentativi andati a vuoto e frustrazioni, sono riuscita a realizzare il terrazzo che volevo, o meglio, almeno il grosso del lavoro!   Panoramica   Scaffale con alcune delle piante e degli ortaggi  Il mio adorato tavolino decorato con cura La ghirlanda del mio spirito Le immagini parlano da sole. Tra i colori, la scelta dei materiali, delle piante e dei simboli, qui c'è tutto il mio mondo distillato nella sua essenza. Ci sono anche le sedute delle panchine (che ahimè si intravedono appena) con una stoffa per tappezzeria color ecrù piena di api, coccinelle, farfalle, girasoli e altri fiori, che ho cucito con le mie mani. Questo progetto (quasi) portato a termine, in un mese che mi permetterà di godermi il terrazzo a lungo, ha del miracoloso, perché vivo in questo appartamento da circa dieci anni, e non sono riuscita a realizzare niente di concreto e bello fino a questo momento. Sono commossa e

Con la primavera, quanti cambiamenti!

C'è poco da fare: amo tutte le stagioni, tutte le condizioni atmosferiche, ma la primavera è per me il top. A parte un iniziale stato di abbioccamento quotidiano, che colpisce moltissime persone, la sensazione generale di benessere che provo ogni marzo è un'autentica benedizione. Mi ritrovo con tante energie in più (e già di mio ne ho parecchie), tutto sembra più facile, immediato e quale sorpresa scoprire che anche mio figlio si sente allo stesso modo! Da tre settimane quasi non fa capricci, e sì che siamo “nei terribili due anni”. E quindi eccomi qui, a fare e strafare: ho appena terminato di sferruzzare un golfino di cotone di colore ecrù per la primavera/estate, ho sistemato le piantine in terrazzo per il mio orto urbano e ora mi appresto a cucire le sedute per la due panchine e a realizzare una serie di decorazioni da mettere in esterna, in modo tale da realizzare un sogno lungo 10 anni, ovvero quello di avere uno splendido mini-terrazzo dove invitare amici e parenti

Mi viene da ridere (sempre meglio che piangere)...

… già, perché quasi un mese fa scrivevo che in famiglia eravamo finalmente guariti dai malanni di stagione, invece... ne abbiamo avuto fino a ieri, e ormai evito di sperare di esserne fuori per davvero! Facendo un rapido calcolo, per 35 giorni siamo stati tutti ammalati, a rotazione, oppure in coppia. Non male, davvero non male. Sto studiando un modo per entrare in ibernazione nei mesi di gennaio e febbraio 2018, perché non riesco nemmeno a immaginare un altro mese devastante come questo. Quindi scrivo appoggiata sulle uova, mi muovo molto lentamente, mi vesto con estrema cura, in casa scruto ogni angolo con attenzione per trovare spifferi o altri problemi che possano causare nuove ricadute e nel frattempo... attendo la primavera! Per fortuna la vena creativa non mi manca, ed è una delle preziosi fonti di risorse e buon umore che mi hanno tenuta sollevata in queste settimane buie. Infatti, dopo aver realizzato uno scaldacollo in pendant con i mezziguanti confezionati a

E dopo un Capodanno di acciacchi...

... finalmente si ricomincia a respirare! Certo che con dei bambini in casa cambia tutto, festività incluse. Un tempo il Natale rappresentava per me un periodo lunghissimo -complice anche il festeggiamento di quello serbo-Ortodosso il 7 gennaio- e poi i Capodanni erano all'insegna della spensieratezza e di cene luculliane. Ora è tutto ridimensionato a... misura di Damon. Con tanto di febbri da cavallo e di tonsilliti, per cui finisce che il Natale vola via in un lampo e a San Silvestro si festeggia l'anno nuovo con gli antibiotici e cumuli di fazzoletti accanto al lettone. Pazienza. Nella vita ci vuole tanta pazienza e quando si diventa genitori, bisogna duplicarla, addirittura triplicarla. Tuttavia se si riesce a sopportare tutto adeguatamente, poi torna il sereno. E si possono raccogliere belle e buone nuove. Per esempio una sorpresa stupenda: la mia Pagina Facebook "I benandanti e le streghe del Friuli" ha superato i 1800 followers nel giro di due mesi