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Visualizzazione dei post da luglio, 2015

Piccolo vademecum degli affari miei (che qualcuno non riesce proprio a capire)

Mi stupisco profondamente quando alcune persone, che in via teorica dovrebbero essere molto vicine a me, vuoi per amicizia, vuoi soprattutto per parentela, dimostrano di non conoscere affatto il mio stile di vita e fanno orecchie da mercante ciclicamente, come se nell'arco di una settimana o un mese io avessi deciso per qualche oscuro motivo -chiaro solo a loro- di rivoluzionare la mia vita per poter così esaudire la loro avidità e i loro capricci. A tutti voi voglio (ri)spiegare che sono una scrittrice vecchio stile, senza pigmalioni, indipendente e squattrinata. Proprio per questo lavoro part-time e ho scelto di dividere la mia giornata a metà: da una parte soddisfacendo la più grande passione della mia vita, la scrittura e dall'altra occupandomi del dovere e della famiglia. Non sono arrivata a questa dimensione perché sono una sconsiderata, una che non pensa al futuro, una con la sindrome di Peter Pan, ma perché, dopo diverse esperienze e parecchi lavori da dipendente,

Il fare è la chiave della felicità di ogni artigiano e artista

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Di recente sono tornata in un villaggio sloveno situato in una conca. Un luogo dove il tempo si è fermato a un'ottantina d'anni addietro. Qui ci sono ancora pascoli di pecore e pastori, montanari che tagliano legna con l'accetta e la vendono alle famiglie per il forno a legna che ogni casa possiede e permette di scaldarsi durante l'inverno. Ci sono bambine, donne e anziane che lavorano il merletto a tombolo e due chiese per seimila anime. La fede è forte. Io a Podbrdo Una casettina a Zelezniki La serenità che ho visto dipinta sui volti di questi abitanti mi ha fatto pensare a Lev Tolstoj, il nemico della tecnologia, delle città e dell'evoluzione industriale tout-court. Il più famoso scrittore russo di tutti i tempi trascorse un'esistenza profondamente filosofica e meditativa che lo portò a giungere alla conclusione che la felicità è raggiungibile soltanto attraverso una comunità di persone che conducono una vita semplice, scandita dai ritmi dell

Recensione: “Qui e ora – lettere – 2008/2011” di Paul Auster e J.M.Coetzee

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Einaudi, 2014, 236 pp. “La verità è che ho faticato a trovare qualche replica pertinente alla tua osservazione per cui il ruolo delle arti nella nostra vita interiore da fine anni Settanta o inizio Ottanta sarebbe diminuito. Fra gli approcci che ho tentato, posso elencarti: un'analisi del capitalismo trionfante; la vittoria della cultura pop sulla cultura “alta”; il crollo del comunismo, e con esso dell'idealismo rivoluzionario, dell'idea che si possa reinventare la società; la morte del modernismo. Forse sviscerando questi temi si possono trovare delle risposte, ma io non ho trovato altro che tristezza. Però hai ragione. Se n'è andato qualcosa che prima c'era. Non so se la causa di questa perdita vada attribuita agli artisti stessi. Probabilmente ci sono in gioco troppi fattori per accusare qualcuno in particolare. Del resto, una cosa è sicura: la stupidità è aumentata su tutti i fronti. Se leggiamo le lettere dei soldati dell

Scrivere e basta!

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A Gorizia si arriva a 38°. L'umidità sale anche oltre l'80%. Ho un figlioletto di un anno che si trova nella deliziosa fase dello “spacca schiena”*. E cosa mi prende proprio ora?  La voglia di mettermi a sistemare il romanzo che deve uscire a settembre! Sì, certo, doveva essere già bello pronto per la stampa, lo avevo detto ai quattro venti mesi or sono. Invece... Invece ti svegli una mattina e senti il grillo parlante che ti dice che beh, tutto sommato un'aggiustatina in più gli serve. Tu lo ignori ed esci di casa. Il giorno seguente insiste, ricordandoti tra l'altro che certi editori in passato ti hanno sbattuto la porta in faccia con dei lapidari: “I suoi romanzi sono troppo lunghi e contengono troppi argomenti insieme. Sono il corrispettivo di un album dei System of a Down: da uno se ne potrebbero ricavare altri dieci!” Ecco, lì inizia a salirti la carogna, ma fai ancora orecchie da mercante. Quando però il terzo giorno il grillo parlante se ne esce