Piccolo vademecum degli affari miei (che qualcuno non riesce proprio a capire)

Mi stupisco profondamente quando alcune persone, che in via teorica dovrebbero essere molto vicine a me, vuoi per amicizia, vuoi soprattutto per parentela, dimostrano di non conoscere affatto il mio stile di vita e fanno orecchie da mercante ciclicamente, come se nell'arco di una settimana o un mese io avessi deciso per qualche oscuro motivo -chiaro solo a loro- di rivoluzionare la mia vita per poter così esaudire la loro avidità e i loro capricci.

A tutti voi voglio (ri)spiegare che sono una scrittrice vecchio stile, senza pigmalioni, indipendente e squattrinata. Proprio per questo lavoro part-time e ho scelto di dividere la mia giornata a metà: da una parte soddisfacendo la più grande passione della mia vita, la scrittura e dall'altra occupandomi del dovere e della famiglia. Non sono arrivata a questa dimensione perché sono una sconsiderata, una che non pensa al futuro, una con la sindrome di Peter Pan, ma perché, dopo diverse esperienze e parecchi lavori da dipendente, ho capito -e ci sono voluti 15 anni, mica bruscolini- che vivere per lavorare non fa per me. Che divento frustrata e spendo e spando in scemenze per cercare di accontentare quella parte di me che non sarà mai felice lontana dalla letteratura, dalla pittura, dalla cultura, dall'artigianato, ecc ecc.

Da anni ho abbracciato uno stile di vita che gli italiani hanno definito “Decrescita Felice”, e gli anglofoni Downshifting. In cosa consiste? Lavorare di meno per vivere di più, non in termini di anzianità, ma di qualità. Vivere con meno soldi per avere più tempo per se stessi e per gli altri.

Capito?

So che ad alcuni di voi, ai quali mi riferisco, questo concetto sembra impossibile. Sono come un alieno calato sulla Terra da chissà quale galassia. Andiamo, ribatterete voi, siamo nel XXI secolo, in piena crisi! Ebbene, a voi malfidati e increduli, posso assicurare che se qualcuno, come me, decide di guadagnare di meno ma avere più tempo a disposizione per scrivere, per stare con la sua famiglia, gli amici, o camminare lungo l'Isonzo in perfetto silenzio, può farlo anche oggi. Un bel schiaffo in faccia alla crisi economica che attanaglia l'Europa. Come si fa? Bandendo i capricci, il surplus, quello che non serve ma che la maggior parte di voi pretende: macchinoni, smartphone, vestiti, ninnoli, ori, argenti, pranzi e cene fuori casa, ecc ecc. Anche io talvolta mi concedo dei vizi, ma talvolta, mica tutti i giorni, mica ogni settimana, mica ogni mese!

Non mi riferisco a quelli che conducono vite oltre le loro possibilità economiche e si fanno gli affari loro, bensì a coloro i quali, come scritto sopra, vivono nella sfera della mia vita e vengono a rompermi le scatole con richieste di denaro, come se fossi ancora la “Banca Nataša” di qualche anno fa.

Da qualcuno di voi mi è stato detto: “Beh, chiedi un prestito a chi ti sta vicino, tanto poi i soldi te li torniamo”. Oppure: “Eddai, puoi farlo”. Anche qui dimenticate una cosa importante: io non chiedo prestiti. Probabilmente siete stati proprio voi, col vostro esempio, a insegnarmi che chiedere prestiti economici equivale a indebitarsi fino al collo, perdere relazioni di amicizia e famiglia, oltre che la dignità (certo per chi riconosce di averne una!). Io non chiedo prestiti, né a chi mi sta vicino, né alle banche, né alle poste, né alle finanziarie, né a nessun altro. Io basto a me stessa, per questo i prestiti non mi servono e non ne voglio sentir nemmeno parlare, perché nella mia vita quotidiana arrivo dove arrivo, e se una cosa non me la posso permettere la lascio là, avete capito? E se vi gira ancora per la testa il ridicolo pensiero del: “Non puoi mai sapere, in futuro potresti dover chiedere soldi a qualcuno, non sai mai cosa ti può succede”, beh, mi sembra incredibilmente stupido dover ribadire anche l'evidenza, ma avendo a che fare con voi, che siete così duri di comprendonio, tocca farlo: se mai avrò bisogno di più denaro non lo chiederò a voi!

A voi, con una memoria a breve termine fritta da un'esistenza di alcol, sesso e/o, molto più probabilmente, inconsapevolezza allo stato puro, ribadisco che se avete piacere a frequentarmi e sentirmi perché mi volete bene e volete a vostra volta ricevere il mio affetto, siete e sarete i benvenuti. Altrimenti cancellate il mio numero e ogni contatto, perché io, al contrario di voi, non ho bisogno di soldi, né di un amore che reca un cartellino col prezzo.

Commenti

  1. Brava Nataša gliele hai cantate proprio bene.Anch'io sono come te,no extralussi,no macchinoni,pochi viaggi e qualche capriccetto a podo costo.Io non chiedo nulla a nessuno e vivo con quello che ho e mi basta.Sei una persona positiva,mi piaci,complimenti cara.
    Olgica

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    Risposte
    1. Sono certa che servirà a poco, perché chi non ha consapevolezza, non capisce. Ma tentare non nuoce.
      Quanto alla mia scelta di vita, è la conseguenza diretta del mio conoscermi e rispettare ciò che voglio essere e fare.

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  2. Ciao mi sono permessa di indicare il tuo blog per un tag. Si tratta di una piccola intervista, spero non ti dispiaccia.
    Silvia
    https://lecannelle.wordpress.com/2015/08/06/tag-make-up-this-or-that/

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