Recensione: “Sangue impuro” di Borislav Stankovic'
Zanichelli, 1928, 239 pp. In questa recensione non voglio presentare la copertina del libro del romanzo. Non perché non possa farlo: qui, alla destra del mio laptop c'è la copia che ho letto. Ho deciso di ometterla per far sentire al lettore la privazione che io stessa ho provato per ben vent'anni. Venti anni corrispondono, infatti, al tempo che ho impiegato per riuscire a trovare una copia di “Sangue impuro”. Ben inteso, esiste internet. E nell'era tecnologica nella quale viviamo, avrei potuto scaricarmelo in qualunque formato da caricare sul mio e-reader. Senza contare che in qualsiasi libreria serba possiedono una copia di “Ne ć ista krv”. Tuttavia, in questo ultimo caso, si tratta di copie stampate in cirillico e, benché io sappia leggere questi caratteri slavi serbi, lo faccio come un'alunna delle elementari, con una lentezza sfibrante per l'avidità che nutro nei riguardi di questa storia. Perciò ho cercato e ricercato per anni nelle librerie it
Complimenti!!!!!! :)
RispondiEliminaGrazie mon amour!
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