Amigurumi e translitterazione
E dopo anni di attesa,
finalmente ho trovato una serata magica -c'era un non so ché
nell'aria, qualcosa che mi faceva sentire che sarei riuscita in
qualunque impresa- e sono riuscita a capire come si realizzano gli
Amigurumi, quei bellissimi pupazzetti a uncinetto di origine
giapponese. E così ho aperto il mio cassetto della lana e degli
attrezzi e nel giro di qualche ora ho uncinettato il mio primo
Amigurumi, un Unicorno portafortuna:
Damon lo adora!
I profani lo considerano
perfetto e bellissimo, io che l'ho realizzato so che ha delle
imperfezioni, ma l'importante è aver rotto il ghiaccio e infatti
ora sono pronta a realizzare anche un draghetto e un pipistrello. Per
due amiche!
E poi sto procedendo con
la translitterazione di “Mitologia slava” di Nenad Gajic', lo
splendido libro che un mio amico mi ha preso in Serbia.
Vi chiederete perché non
tradurre direttamente: non mi vergogno di ammettere che non sapevo
leggere fluentemente il cirillico serbo che ho imparato in casa
grazie ai miei genitori! Ora so farlo come si deve e il merito è di
questo libro, perché dopo le prime dieci pagine di lavoro, ora mi
sembra di volare mentre lo leggo e questa nuova capacità mi ha
donato un entusiasmo immenso. Appena avrò terminato la
translitterazione, procederò con la traduzione. Nel frattempo sono
contenta per tutto quello che sto leggendo, per i collegamenti e le
intuizioni che mi arrivano mano a mano che procedo. E' tutto
estremamente eccitante e si sa, ho sempre adorato la sintesi che si
riesce a fare attraverso la conoscenza delle religioni e delle
tradizioni dei vari popoli. Qui, poi, si parla dei miei antenati, e
anche per questo non potrei essere più contenta.
Commenti
Posta un commento