Un nuovo inizio

E' cominciato un nuovo anno e con esso ho deciso di aprire un nuovo blog.
Per anni ho scritto sulla piattaforma di Splinder. Il mio link era: http://theamazon.splinder.com/. Ma ora questo sito sta chiudendo i battenti e io, anziché trasferire il vecchio nel nuovo, ho deciso di ricominciare.
Questa scelta è dettata da varie ragioni. Prima fra tutte: io sono cambiata. Anche se una parte dell'Amazzone rimane in me, ho fatto un grosso passo in avanti e sono diventata Morpho.
Inoltre, tra non molto uscirà nelle librerie il mio primo romanzo. E avevo bisogno di un nuovo blog dove esprimere, oltre ai pensieri e alle meditazioni, anche le esperienze che deriveranno da questo evento.
Infine, ci sono tante altre piccole ragioni. Ma non voglio annoiare nessuno!
Questo 1° gennaio 2012 è partito alla grande per me. Almeno secondo i miei canoni. Sto riposando molto. È necessario dopo tutto il lavoro che ho avuto a dicembre.
Per chi non lo sapesse io sono prima di tutto una scrittrice, ma nella vita quotidiana sono anche una libraia e potete intuire quanto abbia faticato durante le feste.
Per questa ragione approfitterò di questi due giorni di riposo per recuperare le energie.
E per vedere una serie di documentari che mi ero segnata nel taccuino. Il più interessante tra questi è stato certamente quello su Sky intitolato “Il Samurai”.
Era condotto da un campione americano di Kung Fu. Il 40enne Mark Dacascos. Peccato per la vena superficiale che questo personaggio ha apportato alla pellicola. Non ce n'era davvero bisogno. Tuttavia il suo quarto di sangue giapponese -la nonna fuggì in America dopo aver perduto la propria famiglia nella tragedia della bomba nucleare di Hiroshima- lo ha stimolato a intraprendere la via delle arti marziali e, in ultimo, a girare questo documentario di due ore.
Si tratta di un viaggio lungo il percorso del più famoso samurai di tutti i tempi.
Musashi Miyamoto, vissuto nel XVI secolo, figlio di un maestro di spada.
Musashi uccise il suo primo avversario a 13 anni e da allora condusse 6 duelli e una settantina di battaglie senza perdere mai. Ma, raggiunta la maturità -e forse la saturazione delle sue conoscenze in campo guerresco- si ritirò in una scuola di samurai da lui stesso aperta e poi in meditazione su un monte, che un tempo era appartenuto ai buddhisti.
Fu in questi ultimi anni di vita che riprese le arti imparate durante la sua istruzione infantile: la calligrafia e la pittura. E redasse "Il Libro dei Cinque Anelli”, ora disponibile nelle Edizioni Mediterranee (1993) e Astrolabio Ubaldini (2004), le migliori.
Ciò che mi ha colpita, come un fulmine a ciel sereno, è questa consapevolezza: prima possedevo un pregiudizio. Consideravo le opere di un drogato, di un alcolizzato o di qualunque altro individuo vittima di una dipendenza, prive della valenza e della grandezza di grandi del passato che avevano scritto, dipinto e pensato senza l'abuso di certe sostanze. Figuriamoci, quindi, quale considerazione avevo di un assassino come Musashi.
Ora, però, se analizzo il percorso del Sommo Bushi, non posso negare la sua evoluzione. Da spietato delinquente che agiva con una brutalità animale a raffinato guerriero capace di attuare strategie psicologiche, oltre che marziali. Fino ad arrivare, nei suoi ultimi anni di vita, a una scelta sorprendente: abbandonare la via del guerriero per intraprendere quella dell'asceta.
Infine, l'ultima consapevolezza: dai Quattro Anelli, ovvero gli elementi Terra, Acqua, Fuoco, Vento si raggiunge il Quinto Anello: il Vuoto.
Ovvero: si abbandona il proprio bagaglio di conoscenze per accedere al Tutto, che è il Nulla.
Potrei ora raggiungere altre considerazioni, ma rischierei di mettere troppa carne al fuoco.
Pertanto vi saluto con queste ricchissime meditazioni di inizio anno, consigliandovi di non leggiucchiare qua e là su internet delle citazioni mozze e superficiali, ma di attingere direttamente alle fonti.
Perché, come scriveva Musashi:
“Anche se devi percorrere mille miglia, fallo un passo alla volta”.

Commenti

  1. Mai partire con i pregiudizi.
    Ora ti dirò un pò di cose sull'arte della spada , a me insegnate dalle mie letture(e tu sai che calibri che leggo ;) )e dal mio maestro di scherma.
    La regola della scherma è: un colpo=un morto.
    Per ogni colpo che dò , devo stendere un avversario che è li per stendere me.
    Il che vuol dire che il colpo che si vede durante un duello non è portato con tutta la forza che si possiede ma è solo frutto di uno studio accurato sulla posizione e sulle leve.Se il colpo è troppo veloce o troppo forte il corpo si sbilancia e quindi permetto al mio avversario di entrare a sua volta contro di me.
    "Tenere il centro" ovvero essere sempre in equilibrio.Per tirare il colpo mortale non posso permettermi di essere arrabbiato o annoiato o solo di pensare a quello che stò per fare perchè tutto questo mi rallenterebbe;devo essere in equilibrio tra la mente e il corpo e questo come si ottiene , meditando , conoscendosi , capendosi e facendo questo ci si evolve.Tradotto in lingua facendo questo raggiungo la stato di "vuoto".
    Come si ottiene , facendo si che il corpo faccia quella mossa in automatico ma rimanendo vigili in modo che si possa deviare/fermare l'arma in base alla situazione che si va a creare durante lo scontro.
    Il colpo perfetto e frutto dell'equilibrio perfetto.(non a caso il mio maestro insegna anche scherma giapponese(si , sono sotto la tutela di un samurai!))
    E per essere in equlibrio devi essere in pace con te stesso.
    Questo poi si applica alla vita.
    In questo modo qualsiasi cosa possa succedere non sei mai impreparato e saprai sempre padroneggiare la situazione in cui ti troverai.
    Senza contare anche una cosa che non troverai nei testi giapponesi , ne europei.Per l'Europeo e il Giapponese...semplicemente o vivi o muori.
    Quando la lama si punta verso la tua gola hai due possibilità:morire o vivere sempre per mano dell'altro.Puoi scoprire la morte perchè il nemico vuole la tua morte ed esercita quindi il potere puro e assoluto oppure lui potrebbe decidere di esercitare la compassione e togliere la punta della spada dalla gola.In Arabo è "Inscallah""Il volere di Allah" perchè ovviamente non si può fare nulla in quella situazione.
    Per questo il samurai vive ogni attimo come se fosse l'ultimo, con la piena consapevolezza della vita in quel singolo istante di tempo...che potrebbe essere l'ultimo.Ed in perfetto "vuoto"
    Letture consigliate:
    "Agakure"Yamamoto Tsunetomo.
    "I cinque anelli"
    "Bushido"Inazo Nitobe.
    "L'etica del Bhushido "Edizoni "Il Cerchio"sezione Orientalia di "Mario Piola?"
    "Il Giusto Mezzo"Confucio.
    Consigliato anche , meditare e fare scherma giapponese o arti marziali ma non dove la parola d' ordine è "vincere" o "agonismo".Meglio se la parola d'ordine è "conosciti".
    Ramingoerrante

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  2. In bocca al lupo per il libro e per questo nuovo inizio! :)

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  3. @Ramingo, nulla da eccepire. Se potessi avere almeno altre 5 ore al giorno imparerei l'arte della spada. Adoro le lame, in generale. Ma con questi miei ritmi attuali non è possibile.
    Hai avuto grande fortuna a trovare un Maestro come quello che mi hai descritto. Ma anche tu ci hai messo il tuo per imparare bene l'arte.

    @Francesca: crepi il lupo!

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  4. cao Arte, allora da ora in poi ti chiamo Morpho, che, da quanto ho visto su wiki, è il nome di una farfalla tutta iridescente. Bel nome.
    Benvenuta su blogspot, ti linko dappertutto e mi insinuo tra i tuoi lettori fissi.

    E ti rinnovo gli auguri per il tuo libro, per l'Anno Nuovo, e visto che manca poco, per la Befana, la dolce vecchina che porta i dolci.

    :*

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  5. Secondo me era solo scritto che dovvessi incontrarlo prima o poi!
    Ed è pure una persona splendida!

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  6. @Niviane: mia cara, Morpho è il nome di una farfalla, certo, ma prima di tutto è un aspetto del mio archetipo, che ho voluto celebrare così ;-)
    Grazie per la "linkata". Spero te la stia passando bene durante questo periodo di ferie!
    Per la Befana noi qui assisteremo all'accensione del Pignarul, un cumulo di sterpi, ramaglie e vecchi oggetti accatastati attorno a un palo (un vecchio tronco, e qui ti rimando alla simbologia dell'albero) e con in cima l'effige della Befana, una frasca, oppure un ramo di ginepro. Dall'andamento del fumo l'anziano del paese ci saprà dire come sarà il prossimo anno.
    E mai come questo anno ascolteremo a bocca aperta :-D
    Un abbraccio e a presto.

    @Ramingo: se è così è straordinario. Stai molto raccogliendo da questa esperienza!

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  7. Ti ringrazio molto per il passaggio ed il consiglio! :)

    Che dire, abbiamo un inizio comune qua su Blogspot. Una voglia di ricominciare che fa sempre bene.

    Buon riposo allora, goditi queste meritate vacanze!
    Un caro saluto

    Silvia :*

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  8. Sono stra felice per te, queste sono belle notizie!!!!

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