Recensione: “Caucasia” di Danzy Senna
Dalai Editore, 2011, pp. 413
Oggi sono felicissima di
scrivere la recensione di questo libro, sia perché ho aspettato anni
prima di riuscire ad arrivare alla sua lettura, sia perché è
evidente che ho fatto benissimo a ricordarmene!
La trama racconta la
vicenda di Birdie, che nasce negli anni '70 a Boston da una famiglia
particolare: la mamma, Sandy, è una wasp bianca della borghesia
ricca e accademica, mentre il padre, Deck, è un ragazzo di colore
istruito e dentro alle lotte sociali e razziali fino ai denti. Birdie
ha una sorella maggiore, Cole, e per quanto si amino con tutto il
loro cuore, sono profondamente diverse. Birdie è bianca e hai i
capelli castani. Potrebbero definirla siciliana o spagnola, ma
decisamente non una ragazza di colore. Cole, invece, è nera con gli
occhi verdi.
Dopo diversi anni di
istruzione a casa, seguiti da un'attentissima Sandy, vengono mandate
in una scuola di ragazzi di colore. Qui Birdie ha un impatto
devastante con i suoi coetanei. Non la riconoscono come una di loro e
deve farsi in quattro, sostenuta da Cole, per inserirsi. Ma Cole
ormai è un'adolescente, e quando i genitori si separano e Deck trova
una donna di colore, Cole sembra invaghirsi dell'idea di avere una
"madre nera come lei". Il divario tra le due sorelle cresce
lentamente, ma esplode letteralmente quando Sandy porta via Birdie
dicendole che i Federali la stanno cercando e che se rimane rischia
di morire o finire la sua vita in prigione. Dopo un saluto veloce con
Cole, che segue il padre e la sua nuova compagna in Brasile, e la
promessa di Deck che torneranno a riprenderla, Birdie segue la madre.
Il loro sarà una lunghissimo viaggio lungo tutta l'America, con nomi
e colori nuovi. Se Sandy, infatti, dimagrisce e scurisce i capelli,
Birdie dovrà imparare a sentire come suoi nuovi nomi, ma
soprattutto, a vivere come una vera bianca. La separazione durerà
anni, finché sarà lei, ancora bambina a porre un freno e a mettersi
alla ricerca del padre e della sorella, scoprendo una serie di
retroscena che le spezzeranno il cuore.
E' una storia tremenda
per quanto concerne il razzismo, anche quello che possiamo definire
"al contrario", perché Birdie è per metà nera, ma non
viene accettata dalla sua comunità, mentre tra i bianchi, se vuole
essere accolta al 100% sembra che debba cancellare la sua vera
identità. Deck, poi, rappresenta un uomo di colore intellettuale,
colto, che dedica la sua vita alla ricerca di una risposta sulle
differenze di razza lasciando però alle spalle le rovine di una
famiglia che sembra passare in secondo, se non in terzo piano
rispetto alle sue indagini.
E' un romanzo che vi
consiglio caldamente perché non è solo fiction, ma insegna
moltissimo e soprattutto fa riflettere.
Le immagini che ho
aggiunto sono citazioni del romanzo.
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