Viaggio in Bosnia 2/3
E ora veniamo a una delle
molte 'dolenti note' del viaggio.
Questo anno ho deciso di visitare Banja Luka, che è la seconda maggiore città della Bosnia, dopo Sarajevo.
Desideravo in primis
visitare il museo locale, per scoprire qualcosa di più sui miei
antenati e le loro tradizioni e poi avevo bisogno di alcuni libri.
Ebbene, mi sono piaciuti
molto i reperti di origine celtica (va ma'?!), però mi sono
innamorata di quelli riguardanti il mondo quotidiano ottocentesco e
il tessile.Mi ha anche molto colpita questa camicia amuleto:
Si tratta di una camicia
scritta dall'odza (muezzin) per il capitano ottomano Husein
Gradaščevič.
Veniva messa sotto la camicia di cotone e indossata durante le
battaglie, per essere protetti e trarre potere da Allah.
Dopo la lunga visita al
museo, ci siamo fermati a riposare e rinfocillarci al ristorante
Yachting-Club, sul fiume Vrbas. Sì, è proprio un ex-battello!
Purtroppo il servizio è
stato pessimo. Più di un'ora di attesa. Non so voi, ma a mio parere,
la cosa peggiore è arrivare a tavola affamati come lupi e poi
andarsene con lo stomaco che scoppia. In Bosnia, infatti, spesso il
cibo è buonissimo, ma iper-abbondante.
E pure io, con la mia
Torta Pesak (Torta Sabbia) mi sono sciolta. Non l'ho
fotografata perché ingrasso solo a ricordarla ^^'. Comunque era
fatta di tre strati: biscotti plasmon tritati con burro e latte.
Crema di noci. Crema di cocco. Morbidosissima... devo trovare la
ricetta!!!
In seguito siamo andati a
vedere anche il Kastel, una fortezza romana, poi riutilizzata dagli
ottomani, nel cuore della città, ma non l'ho neanche fotografata,
perché dentro c'era il nulla e l'anfiteatro, chissà perché, era
tutto transennato. Impossibile vederlo. Non un indicazione. Non una
persona a cui chiedere alcunché...
Siamo quindi partiti per
un lungo giro di librerie e bancarelle. Io col cuore colmo di
speranza. Volevo assolutamente trovare saggi che parlassero della
religione pagana pre-Cristiana e della mitologia slava. Ebbene, mi
guardavano tutti come se fossi scesa da Marte. O mi suggerivano di
cercare in biblioteca, perché lì non avrei trovato nulla.
Già... in effetti a
Modriča, il paese
attaccato al villaggio da dove vengono i miei, un ambulante mi aveva
addirittura fatto sapere che se seguiamo quello che ci insegna la
Madre Chiesa, prima del Cristianesimo non esisteva nulla. Stavo
per tirargli una testata...
Per non andarmene proprio
con le pive nel sacco ho comprato un libretto sul quale annoterò
delle regole meravigliose che ho trovato in un libro e “I racconti
per le donne” di Ivo Andric'... spero di leggerlo presto, anche se
ho ancora la saga di Twilight in serbo che mi attende, sigh!
Una volta rientrata in Italia, però, lottando caparbiamente sono riuscita a scovare i libri che cercavo. In formato e-book e gratis. Tiè. E un ragazzo del forum belgradese degli Antichi Slavi che frequento, alla mia domanda sul perché in Bosnia non ci sono questi benedetti libri, mi ha risposto in modo piuttosto eloquente:
“Non deve stupirti il
fatto che nella Republika Srpska non hai trovato niente dei libri che
cercavi, poiché i bosniaci, dopo l'ultima guerra civile, sono
diventati ancora più cocciuti di prima e gli interessa solo passare
il messaggio che, prima dei Nemanja, nella cultura, nella storia e
nella ortodossia cristiana, non esisteva altro.
Inoltre, già prima, a
causa del sistema educativo comunista e la pressione dell'Occidente,
si è arrivati alla posizione storica secondo cui gli slavi, fino al
X sec. erano solo dei selvaggi primitivi, e che solo con la
cristianizzazione sono diventati finalmente civilizzati. In questo
modo si crede che Costantinopoli e Roma abbiano introdotto la
civilizzazione presso gli slavi del sud, i quali non avevano alcuna
cultura, prima del Cristianesimo.
Ovviamente, tutto questo
è un'enorme stupidaggine, che è in opposizione con il materiale
analizzato fino a oggi, ma la storia, comunque, non è una scienza
esatta e gli storici possono raccontare quello che vogliono.”
Amen...
Mi fai venire fame, e mi riferisco alla torta Pesak.
RispondiEliminaE' da un pezzo che voglio fare un giro da quelle parti, probabilmente l'anno prossimo, a questo punto.
Il museo locale è strepitoso, almeno per i miei occhi!;) E la camicia amuleto mi ha davvero incuriosita.
Mi sa che ora devo scappare...
Un abbraccio
Any
Non credo c'entri molto, ma tempo fa lessi un libro, "Il matriarcato slavo", imprestatomi da una conoscente (laureata in russo)... e so che è stato apprezzato soprattutto in Italia, negli ambienti universitari. Immagino tu l'abbia letto...
RispondiEliminaLa saga di Twilight non è un granchè, i primi due vabbeh, gli altri li eviterei!;)
Guarda, non mi stupisco che molti parlino del cristianesimo come "liberazione" , pure in Irlanda funziona così. Siamo noi che quando andiamo al nord pensiamo ai celti o ai vichinghi, per loro è solo commercio. Fuffa.
In Romania mi è capitato di vedere una festa "semipagana" e di raccogliere molte delle loro "superstizioni/tradizioni". E' complicato anche qui. A Vicenza, ad esempio, manco sanno che sia esistito un popolo "veneto", un popolo più antico dei romani, in verità non sanno nemmeno che ci siano stati i romani. La Dea Retia per alcuni ha radici leghiste, purtroppo... ;)
Mia cara, "Il matriarcato slavo" è uscito poco tempo fa con una nuova e fiammante edizione, l'ho ordinato e non mi è mai arrivato. Ripartirò presto all'attacco, comunque, non temere.
RispondiEliminaDi Twilight adoro le atmosfere, più che altro ;-)
Riguardo alla questione Paganesimo vs Cristianesimo, ti direi 'non apriamo quella porta', ma in realtà sono una grande amante dei confronto! Hai perfettamente ragione su tutta la linea, ma per evitare problemi di ignoranza qui in Friuli, come succede lì in Veneto, con l'ignoranza sulla Dea Reitia, io nel mio piccolo organizzo conferenze sui Culti Pagani in Friuli e sto scrivendo un romanzo sui benandanti e le streghe friulani.
O si muove chi ama questi argomenti, o verranno sepolti da chi è interessato a farli sparire...ma non ha capito che il detto 'nulla si crea, nulla si distrugge' è verissimo!