Blog-cronaca dal Festival Vegetariano di Gorizia 31/8 – 1-2/09 2012


Sono di ritorno da un stimolante pomeriggio trascorso in Piazza Vittoria e conclusosi con una delicata pioggia di fine estate che mi ha rimessa al mondo. Adoro il potere purificatorio dell'acqua!


Anche se non le ho cercate, ho trovato tante persone amiche al Festival, con le quali ho avuto uno scambio intensissimo di informazioni, e con altre semplici e ricostituenti abbracci e coccole. Davvero una giornata splendida.


Ma ecco la ragione di questo post: la conferenza di Giuseppe Coco, autore del saggio “Il pasto gentile – Alimentazione nonviolenza e saggezza tibetana”, di Infinito Edizioni.

Giuseppe Coco è un fisioterapista e un appassionato di cucina, nonché un conoscitore della Tradizione Tibetana.




Premetto che io non sono vegetariana.


Lo sono, poi ho desistito, perché la mia anemia è scesa a livelli insostenibili. Ho ascoltato dunque la conferenza in modo critico e, come vedrete, ho posto una domanda all'autore, per cercare di comprendere le ragioni delle mie difficoltà.


Ecco a voi i miei appunti:

L'incontro è iniziato con una carrellata di immagini realizzate dall'autore con molti piatti della tradizione culinaria italiana veganizzati. C'era anche una golosissima brioche. Si può fare, basta trovare al supermercato la pasta sfoglia con ingredienti che non contengano derivati animali. Non è nemmeno più costosa, rispetto alle altre. Questi sono dettagli importanti, a mio avviso, per chi si vuole avvicinare a un'alimentazione vegana, o 'gentile', come la definisce l'autore, poiché significa non cambiare molto le nostre abitudini. Se non per gli ingredienti. Né svilire la bellezza e bontà di quanto mangiamo.


Il 'pasto gentile' cos'è? È l'unione delle diet-etica tibetana con un alimentazione non violenta. Non c'è nessun derivato animale, né sfruttamento di alcun essere senziente. Inoltre è fondamentale essere certi della rintracciabilità dei prodotti alimentari che si scelgono, scegliere quelli di stagione e, meglio ancora, a chilometro zero.


Una curiosità: le terminologie 'vegetariano' e 'vegano' stanno cambiando. Soprattutto all'estero, ora si tende a usare il termine 'vegetariano' intendendo anche 'vegano'. Di norma, in effetti, si nasce vegetariani -poiché ci si nutre del latte materno- e poi si diventa vegani.


La base principale della dieta gentile è una dieta vegana con derivati latto-ovo-vegetariani o carnivori che sono opzionali o rari. Quindi non ci sono sacrifici, ma libera scelta con spirito etico.


Perché essere vegani? Per tre ragioni: ecologia, etica e salute.


Una critica che si sente spesso riguardo ai vegani è la seguente: si spende troppo per comprare alimenti vegani. Invece non è vero. Non è necessario comprare ogni cosa nei supermercati bio. Solitamente un vegano fa questa scelta alimentare sensibilizzandosi riguardo a quello che compra. Ma si studia una dieta senza dover necessariamente spendere troppo.


È facile diventare vegani. Ma c'è la pigrizia di mezzo. Facile mettersi davanti alla tv e replicare a pappagallo quello che si vede cucinare. Bisogna reagire alla pigrizia e diventare davvero senzienti.


Se vogliamo avere risorse idriche sufficienti per il futuro, dobbiamo ridurre il consumo di carne. Si è calcolato che entro il 2050 dovremo diventare vegani, o non ci saranno davvero più risorse per tutti. Inoltre dovremmo attuare una decrescita della popolazione, per scongiurare la fame in ampie zone del pianeta.


Gli allevamenti intensivi sono la prima fonte di inquinamento. Siamo intenzionati a mangiare comunque carne? Il consiglio è di prenderla in minori quantità, nei negozi bio e presso i piccoli coltivatori, perché così si attua una diminuzione degli allevamenti intensivi. .


Chi conosce i tibetani sa quanto sono attenti all'alimentazione 'gentile'. Mangiano carne per tradizione e clima -vivono ad altitudini dove ci sono poche verdure e comunque la loro pastorizia non provoca grosse sofferenze alimentari). Dell'animale morto, poi, viene utilizzato tutto, dalle ossa alla pelle. E non consumano comunque troppa carne, perché la considerano un alimentazione che cura, non qualcosa di cui abusare.

Gli autori tibetani che hanno scritto sull'alimentazione 'gentile' sono:

  • Yuthak;
  • Shabkar;
  • Patrul Rinpoche;
  • Chatral Rinpoche.

Chi sono i carnivori?

Di norma sono specisti, poiché non mangiano tutta la carne, ma solo certi tipi di carne. Sostengono un'ideologia violenta, ma non vogliono assistere al rito della macellazione. Infine, contribuiscono all'aumento dell'inquinamento, alla deforestazione, alla fame nel mondo, all'aumento di patologie legate al consumo di cibi di provenienza animale.

I pulcini degli allevamenti intensivi, alla nascita vengono subito divisi in maschi e femmine. I primi vengono tritati per farne cibo per le galline. Le seconde vengono fatte crescere velocemente, anche grazie all'ausilio di ormoni (che poi finiscono nelle uova e nella carne che i consumatori mangiano) e poi soppresse presto, perché, essendo costrette a produrre troppe uova, si consumano presto.


Chi sono i latto-ovo-vegetariani?

Coloro, secondo l'autore, che credono di non provocare sofferenze con il loro consumo. Ma non è vero. Pensano, tra le altre cose, che “l'animale è contento di essere munto e felice di essere tosato”. Niente di più falso. Perché le mucche vengono munte in maniera eccessiva e continuativa e riempite di ormoni. Per quanto concerne la lana, la maggioranza delle pecore vengono tosate in maniera violenta.

La Medicina Tradizionale Tibetana comprende:

  • Medicina antica;
  • I 5 elementi;
  • I 3 umori;
  • I 5 khams.

È una medicina dinamica, statica, che si modifica in fieri. Perché fondamentale è l'equilibrio corpo-mente-energia. Difficilissimo da raggiungere, soprattutto in questi tempi moderni. Ma è possibile.


Come si mantiene la salute, secondo la Medicina Tibetana?

Attraverso la prevenzione, che comprende:

  • lo stile di vita;
  • l'alimentazione.

La cura:

  • prescrizioni su alimentazione e stile di vita;
  • somministrazione di rimedi;
  • terapie esterne.
Obiettivi della diet-etica tibetana:

  • prevenzione ed eventualmente cura di squilibri energetici, buona alimentazione.


Come raggiungere gli obiettivi:

  • conoscere i prodotti e le qualità energetica di ogni stagione;
  • gli alimenti idonei a ogni tipologia;
  • le spezie e i loro effetti per usarle come condimento o sotto forma di tisane;
  • le caratteristiche umorali della persona o l'eventuale squilibrio energetico da riequilibrare.


Che cosa propone Giuseppe Coco con il pasto gentile?

  • unire la nostra tradizione alimentare italiana con i principi della dietetica tibetana;
  • veganizzare i consigli terapeutici che hanno l'impronta carnea;
  • preparare pietanze sane, buone e saporite;
  • usare gli alimenti di stagione;
  • cucinare in moto semplice (a vapore, per esempio) usando poche attrezzature e utensili. Il “Bimbi” è un elettrodomestico molto utile, in tal senso!
  • Poche fritture, a parte eccezioni e i cosiddetti “piatti della domenica”.

Alla fine del suo intervento, ho posto la mia domanda, che mi premeva molto: io sono stata vegetariana per tre anni, e seppure mi trovassi molto bene a livello psico-fisico, gli esami del sangue annuali dimostravano il contrario. Il mio ferro scendeva sempre di più, finché non ho dovuto tornare a un regime onnivoro. Quindi, cosa deve fare un consumatore che ha problemi di anemia, e che dire della vitamina B12 e del calcio?


Risposta:

  • Ferro: si trova nei cereali integrali, nella verdura (come la rucola, ma deve essere fresca!), legumi, semi oleosi. Fondamentale è che sia i cereali che i legumi vengano messi precedentemente ammollo per 12 ore.
  • Vitamina B12: per questa va usato l'integratore. È inutile che si dica al consumatore che non serve. Serve eccome. Si assume una volta alla settimana e non si corrono rischi per la salute. Il carnivoro obietterà che per sostenere una dieta vegana sia necessario prendere pastiglie. Io ribatto che loro si illudono di assumere vitamina B12 attraverso il consumo di carne, dal momento che questa viene prodotta dall'animale solo se bruca l'erba. E quanti animali, oggi, grazie all'allevamento intensivo, lo fanno?
  • Calcio: si trova nel sesamo e nella crema di sesamo (tahini). E' sufficiente un cucchiano al giorno.

Infine, l'autore mi ha fatto presente che i nemici della sintetizzazione del ferro sono il caffè, il tè e il vino... e lì ho capito il mio errore. Probabilmente, essendo una fortissima consumatrice di caffè e un'amante del buon vino, la mia dieta vegetariana era stata pessima!


Domani parteciperò a un'altra conferenza, poi farò un po' di introspezione per capire esattamente dove ho sbagliato e come posso, eventualmente, rimediare.


Ah, naturalmente scriverò un post subito!

Commenti

  1. Il tuo post racchiude perfettamente l'essenza della conferenza che peraltro è stata per me ricca di spunti. Personalmente il festival vegetariano è stata una grande illuminaziine. Dall'edizione dell'anno scorso infatti ho iniziato il mio nuovo percorso verso un'alimentazione e uno stile di vita più sostenibile. Le conferenze di quest'anno non hanno fatto altro che rendere ancora più intense le mie decisioni. Il mio augurio è che altre persone, magari critichecome lo ero io, capiscano i reali benefici fisici ed ecologici di questo stile di vita.

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  2. post interessante! domanda, ma in una società moderna, dove tutto è veloce, la gente ha tempo per cucinare ed organizzarsi una dieta sana? secondo me, oltre al fattore pigrizia (non cucino perchè nn ho voglia, mangio una cosa scaldata al microonde),c'è da considerare che i ritmi di una persona adulta sono veramente pesanti. lavori 8 ore al giorno, però stai via da casa almeno 10 ore (consideriamo il viaggio andata-ritorno da lavoro e la pausa pranzo), poi devi pulire casa, fare la spesa e vedere come va con gli eventuali figli. questo tipo di persona, riesce ad organizzarsi, per quanto poco pigra sia, una dieta vegana? cioè ha la possibilità, temporalmente parlando, di girare 2-3 negozi per avere tutti gli ingredienti e, fare tutto quello che va dalla brioche ad un primo e un secondo ogni giorno?

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  3. @ Robbie: scrivo questi post proprio per indurre i lettori a una critica personale, sia oggettiva che oggettiva, della scelta vegetariana, o vegana, o semplicemente più consapevole, anche se onnivora. Io non sono più veg, però condivido molte delle riflessioni che ho ascoltato e, nel mio piccolo, cerco di non esagerare nel consumo di carne e di scegliere quella con minor impatto violento.

    @ Devil Davo: grazie per il tuo commento. Quanto dici è esattamente lo specchio delle considerazioni della società (o meglio, della maggioranza). Ora, lasciando perdere il mio personale modo di pensare, che riguarda uno stile di vita con ritmi meno frenetici e più naturali (che si può fare, e io ne sono l'esempio vivente), le risposte alle tue domande, a mio avviso sono: consapevolezza e volontà.
    La consapevolezza riguarda la conoscenza di se stessi, dei propri impegni quotidiani e dello studio di una tabella di marcia che ci consenta di creare delle oasi di pace, in tutto questo tran tran moderno. La volontà è consequenziale, nel senso che, una volta fatte le dovute scelte, non si sgarra.
    Girare 2-3 negozi non è necessario, nel momento in cui se ne sceglie uno che abbia tutti gli alimenti che ci servono. E comunque, se anche se ne aggiunge un altro, evitando di fare giri a vuoto nei fine settimana nei grandi centri commerciali, è tutto di guadagnato per la propria salute. Meglio ancora se si entra, semplicemente attraverso internet, nel sistema degli acquisti di gruppo presso aziende agricole. Si paga un'inezia per avere una volta alla settimana, o due volte al mese (o quanto si desidera) una cassetta di frutta e verdura colta da pochissimo tempo che vegetali di stagione, sani e biologici, che tra l'altro possono arrivarti direttamente a casa (!).
    Poi, non sta scritto da nessuna parte che bisogna creare pasti completi (dall'antipasto al dolce ogni giorno). Grave errore, soprattutto per la salute. Conosci il detto: colazione da re, pranzo da principe e cena da contadino? Applicalo, mangiando pasti luculliani, se lo desideri, solo la domenica (era chiamato, non a caso, il 'pasto della domenica'). Vedrai la linea e la salute, quanto ne guadagneranno.
    Infine, spiegazione praticissima di quanto chiedevi: io ho lavorato 8-10-12 ore al giorno dai 18 anni, per 15 anni ininterrottamente, ma raramente, davvero raramente sono ricorsa ad alimenti da microonde. Perché? Perché la vita, presa nella sua essenza, è meravigliosa, va rispettata e festeggiata, anche cucinando alimenti buoni e nutrienti, una gioia per tutti e cinque i sensi.
    Come facevo? Preparando la domenica zuppe e creme di verdure che duravano tutta la settimana. Oppure comprando cassette di verdura a foglie verde, lavandole una volta col bicarbonato e quindi mettendole in frigo, una volta asciutate perfettamente, dentro a comodi sacchettini. Preparando sughetti da congelare e conservare in freezer. Marmellate per tutto l'inverno (ora ne ho ben 20 in magazzino!). E per la colazione o la merenda, anche biscotti di nocciole, noci, ecc. Hai idea di quanto si divertano i bambini ad aiutare gli adulti in buona parte di questi procedimenti? Prova. Vedrai quale soddisfazione nei loro occhi.
    Sai cosa ci siamo dimenticati, noi uomini moderni? Il rispetto per il cibo e per il suo rituale. Ora, oltre a lavorare meccanicamente, mangiamo meccanicamente. Che senso ha, vivere una vita del genere?
    Anzi, è davvero 'vita'?

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  4. mi aspettavo di sentire una risposta esauriente, ma non cosi bella!
    grazie! ottimi i paragoni con il passato, anche attraverso i detti che hai citato. alla fine la storia ti da sempre un'indicazione su come ci si potrebbe comportare per migliorare.
    ebbene si, la mia domanda è nata, più per un comportamento mio, per una fotografia che ho fatto osservando alcuni miei colleghi che, appunto, fanno una vita fatta in velocità fin troppo esagerata!

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  5. Mi viene in mente la frase di Merlino nel film "Excalibur" di Boorman:
    "L'uomo dimentica troppo in fretta".
    Basterebbe volgere lo sguardo al passato, per trarre enormi benefici nel presente. Sicuramente dobbiamo trasmutare certi stili di vita e dettagli con i tempi moderni, ben diversi da quelli di solo 50 anni fa (figuriamoci 1000 o 2000), ma i cari "vecchi", la sapevano lunga!

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    1. purtroppo la nostra vita è basata sullo standard di vita degli usa, che è uno dei pochi popoli che non hanno una storia o una tradizione, quindi più di tanto non possono andare avanti se non hanno una base storica antica (un altro esempiod i quanto intendo lo vedo nei icnesi, che dopo 50 anni di comunismo che tendeva ad eliminare il passato, ora stanno riscoprendo l'architettura dei tempi che furono, un indubbio segno di cambiamento).
      proprio vero, l'uomo dimentica troppo in fretta!

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  6. "purtroppo la nostra vita è basata sullo standard di vita degli usa".
    Basta ricordarsi che NON siamo gli Usa. E che l'Impero Romano ha fatto da modello a tutto il mondo per una vagonata di ragioni: dal diritto all'alimentazione, dalle arti all'architettura.
    L'America è un paese a sua volta meraviglioso per altre ragioni, ma è un po' come l'uso di internet. Deve rimanere uno strumento, non prendere il sopravvento.

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