Il Merletto come Stile di Vita
Sono al terzo mese del
primo anno di Scuola di Merletto e non faccio che stupirmi a ogni
nuova lezione di quello che significa frequentare questo corso.
La maggior parte delle
persone associa il merletto al pizzo e quindi a qualcosa di
aristocratico o snob. Oppure, quando vede le merlettaie al lavoro
immagina che debbano per forza essere matte, per occuparsi di un mestiere tanto complicato, oppure molto, molto antiquate. Merletto? Sì,
come Arsenico e vecchi merletti...
Almeno dalle mie
statistiche, questo è quanto risulta.
Quando io le osservavo,
invece, che fossi a Gorizia o in qualche splendido paese sloveno, non
facevo altro che stupirmi di tanta manualità, della capacità per me
incomprensibile e straordinaria di tenere in mano da 4, a 12, a 25
paia di fuselli e muoverli con una velocità inaudita. Mi
chiedevo come riuscissero a essere tanto veloci ed esperte in un
lavoro tanto complesso e perfezionista, e allo stesso tempo, il mio
stupore rasentava la sindrome di Stendhal quando mi trovavo davanti
ai risultati di tante ore di lavoro (e credetemi, si perde il conto
delle ore che si impiegano per creare una bordura, o una decorazione
da incorniciare!).
Io ammiravo queste
merlettaie, le ammiravo dal più profondo del cuore. Avevo
letteralmente i lucciconi mentre le guardavo all'opera e dentro di me
pregavo: “Un giorno voglio riuscirci, voglio imparare la loro
Arte”. Ma per una ragazza che ha sempre lavorato, da quando aveva
18 anni, quel sogno appariva come un dolce e amaro miraggio.
Invece, grazie a una
serie di eventi fortuiti, il mio incaponimento e l'inizio di uno
stile di vita completamente nuovo -che presuppone anche un radicale
cambiamento di mentalità del modo in cui si vive il quotidiano- ho
raggiunto e superato i miei fini: lavorare sì, ma dedicarmi anche
alla scrittura e a tutte le altre forme artistiche e artigianali che
ero in grado di portare avanti.
Ed eccomi qui, adesso. Al
primo anno di Scuola di Merletto. Ne avrò per 6 anni e davvero non
posso sapere come proseguirà. La vita è così strana. Non è mai
lineare. Ci sono onde, scogli e lunghi tratti a zig-zag. Siamo quasi
tutte donne al corso, e lo vedo dalle mie compagne che spesso si è
costrette a un fermo. Per lavoro, per una gravidanza, o per altre
complicazioni.
Io però cercherò di
mettercela tutta per arrivare fino in fondo, perché quello che mi da
questa Scuola, ha degli effetti tangibili e molto importanti anche
nella vita quotidiana.
Ciò che è davvero
straordinario è la lunga serie di ispirazioni che il merlettare mi
procura. Immagino nuovi romanzi e molti, moltissimi progetti da
eseguire al tombolo. Ma la cosa più importante in assoluto è la
calma che cala su ciascuna merlettaia. Ora come ora, nel mio
apprendistato, quello che evinco, è che trattandosi di un mestiere
tanto difficile, che richiede una concentrazione molto alta, nel
momento in cui impari i vari punti e le tue mani proseguono il lavoro
da sole, il cervello entra in un'altra dimensione. Mentre crei
intricati intrecci, la mente continua sì a essere concentrata su
quello che le mani stanno creando, ma al contempo vaga negli spazi
della creatività, dell'arte.
È come se il mondo
esterno venisse meno e ci si ritrovasse in una bolla dentro alla
quale esistono soltanto i filati, i fuselli, il tombolo e le infinite
possibilità progettuali artistiche.
Ogni volta che esco da
scuola, due sono le cose alle quali penso: perché è finita tanto
presto. E poi che tutto il mondo è meraviglioso. La pace che sento e
che si diffonde intorno a me è una vera benedizione. Mi sento capace
di affrontare qualunque cosa, niente è così duro o grave, per
gettarmi nello sconforto o, peggio, nella disperazione.
Sto pensando seriamente
che i lavori femminili come il merletto a tombolo, il telaio,
l'uncinetto, il lavoro a maglia, ecc, siano stati un dono del cielo
per tutte noi, soprattutto in tempi durante i quali non possedevamo
la libertà e le possibilità di oggi. Ma questo è un altro
discorso, che amplierò dopo aver imparato altri mestieri (perché
non mi fermo decisamente qui).
Pero ora godo di ogni
istante trascorso alla Scuola e cercherò di fare del mio meglio per
arrivare alla fine dell'anno con tutti i campioni terminati. Già,
perché ho scoperto solo venerdì scorso che è sconsigliato iniziare
un nuovo anno, se non si è merlettato il numero di campioni previsto
per ciascun corso!
Una bella sfida. Perciò,
concentrazione e... passione!
e mia cara.....sono stati ridotti a "lavori femminili"....in realtà è pura Arte! Tutti!!!!!
RispondiEliminaFusella fusella allegramente e impara più che puoi!!! un bacio eeee BRAVVVVVAAAAA!!!
Grazie Lu!
RispondiEliminaNon mi fermo di sicuro, finché ho tutte queste energie e nel mio piccolo farò quanto è possibile per mantenere la Conoscenza di questa Arte raffinatissima e straordinaria :-*