L'ira del Dio Isonzo
Potevo mancare alla manifestazione
dell'ira del Dio Isonzo, in questi giorni di intensissima pioggia?
Ovviamente no! Mio marito e io ci siamo diretti verso uno dei ponti
di Gorizia per poterlo ammirare.
Qualcuno di voi solleverà un
sopracciglio: perché chiamare Dio il fiume Isonzo, vi starete
domandando. Ebbene, non è la scelta estrosa di un'artista bizzarra,
niente affatto. Un Dio Insonzo esiste storicamente, religiosamente, culturalmente,
mitologicamente e anche archeologicamente.
Nel nostro territorio si trovano sue
effigi su diverse aree votive di epoca romana. Viene raffigurato come
un uomo seminudo su un rilievo sassoso, che poggia un braccio su di
un’anfora dalla quale esce dell'acqua e fluisce fra monti e alberi,
che simboleggiano i boschi prealpini.
Molti reperti di questo genere sono
situati nel Museo Archeologico di Aquileia (UD).
Nella frazione di San Pier d'Isonzo,
chiamata Cassegliano c'è la chiesetta della località San Zanut
(Giovannino, in friulano), dedicata a San Giovanni Battista
probabilmente a protezione del luogo per le frequenti esondazioni
dell'Isonzo. Deduzione vuole che il culto di questo santo sia stato
innestato su quello del Dio Isonzo, dal momento che nelle vicinanze è
stata ritrovata un'ara votiva di epoca imperiale dedicata al nostro.
La fascinazione nei riguardi di questa
divinità mi ha colpita fin da quando ho cominciato a frequentare la
città con una certa intensità, ovvero dai tempi delle superiori. E
da allora il mio amore per questo Dio-Fiume è andato crescendo e
tende quasi a esplodere, quando manifesta quella che in casa
chiamiamo “la sua ira”.
Forse a causa del motto “Come fuori,
così dentro”, la visione del fiume che scorre velocissimo, che si
avvita, crea mulinelli, grida, che trascina rami e tronchi
d'albero interi, mi provoca un'eccitazione fortissima. Potrei
mettermi a saltare e urlare. Divento letteralmente euforica.
Peccato che i carabinieri siano venuti
a guastare la festa a tutti noi, ammiratori del Dio, che ci eravamo
fermati sul ponte a guardarlo, ipnotizzati.
Ma questa visione e i suoi benefici
effetti, non svaniranno tanto velocemente.
E adesso aspetto che cessi di piovere,
che il fiume si ritiri un po', per andare a perlustrarne i margini del
greto, perché chissà quali tesori troverò. Pronti o da
costruire... eh eh, ne riparleremo prossimamente, su queste
pagine...!
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